Il 24 gennaio 2019 la Commissione dell’Unione Europa ha avviato nei confronti dell'Italia (nonché di altri 14 Paesi dell’Unione) una procedura di infrazione per la violazione, da parte della legislazione nazionale, delle direttive del 2014 in materia di appalti pubblici e concessioni. In questi casi il Governo avrà a disposizione due mesi dalla data di ricezione della comunicazione di “messa in mora” (quindi fino al 25 marzo) per presentare le proprie osservazioni: in caso di mancata replica o qualora le osservazioni fornite non soddisfacessero la Commissione, quest’ultima potrà con proprio parere motivato dichiarare formalmente l'infrazione e chiedere all'Italia di eliminare le violazioni segnalate entro un determinato termine.
Vediamo schematicamente quali sono le norme del Codice finite sotto la lente di ingrandimento della Commissione e quali sono state le motivazioni alla base delle contestazioni formulate dall’organo comunitario.
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