Seminario Appaltiamo-Aequilibria 8 marzo 2017: l'intreccio tra CAM e offerta economicamente più vantaggiosa negli appalti verdi
Formazione
12 marzo 2017|di Avv. Michele Leonardi
Il connubio sempre più stretto tra certificazioni ambientali, criteri ambientali minimi e modalità di acquisizione di lavori, servizi e forniture mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa è stato il tema principale del seminario che Appaltiamo e Aequilibria hanno organizzato lo scorso mercoledì 8 marzo 2017 presso il Savoia Hotel Regency di Bologna.
Davanti ad una platea di partecipanti composta sia da rappresentanti delle imprese che da rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni, i lavori hanno avuto inizio con il saluto della dott.ssa Emanuela Venturini che, nel corso di un intervento breve ma molto efficace, ha presentato le attività del Comitato di gestione per l’attuazione del Piano di Azione Nazionale per il Green Public Procurement, soggetto creato appositamente dal Ministero dell’Ambiente come organo a cui è affidata l’attività di coordinamento del Piano e di cui la dott.ssa Venturini fa parte quale membro rappresentante di ARPA della Regione Emilia Romagna.
Il seminario è poi proseguito con l’intervento di Daniele Pernigotti, consulente ambientale e rappresentante dell’Italia ai tavoli ISO sulla gestione ambientale e coordinatore del gruppo internazionale ISO per la revisione della norma sulla Carbon Footprint di prodotto. La sua relazione, durata circa due ore, ha preso avvio dall’analisi dell’attuale rapporto tra impresa ed ambiente e dal ruolo fondamentale giocato da quest’ultimo nell’ambito dell’attività di impresa in quanto uno dei tre pilastri della sostenibilità (determinata appunto dalla componente ambientale, da quella economica e da quella sociale).
Daniele Pernigotti ha poi fornito una visione di insieme del quadro del mercato green in Europa, sottolineando innanzitutto i particolari rischi che la Commissione Europea intravede nel mercato e nelle comunicazioni legati alle tematiche ambientali (con riferimento in particolare al c.d. “geenwashing”, alla competizione sleale ed al possibile freno e alla mancata crescita del mercato green). Si è inoltre dato atto dell’intervento del Ministero dell’Ambiente in merito al rilancio delle politiche ambientali, evidenziando come lo stesso stia affrontando le tematiche del GPP con la consapevolezza che dal settore pubblico e dal mondo imprenditoriale possa e debba arrivare un miglior segnale culturale di rispetto dell’ambiente rivolto ai cittadini.
Si è poi affrontata la tematica del Green Public Procurement e come la stessa sia stata trattata sia a livello europeo sia – soprattutto – a livello nazionale, innanzitutto attraverso l’elaborazione di un Piano di Azione Nazionale (PAN) per migliorare gli acquisti verdi (approvato nel 2008 e poi aggiornato nel 2013). Si è data evidenza, peraltro, come dal PAN si sia sviluppata la normativa ministeriale sui criteri ambientali minimi (CAM) per gli acquisti relativi a specifiche categorie merceologiche, i quali hanno visto la loro effettiva “consacrazione” nel collegato ambientale prima (Legge 221/2015) e nel nuovo codice degli appalti poi (D.Lgs. 50/2016).
L’ultimo focus che Daniele Pernigotti ha offerto ai partecipanti del seminario ha riguardato la normativa volontaria in tema di certificazioni ambientali, approfondendo in particolare – proprio con riferimento alle certificazioni – la loro tipologia e natura e la loro particolare suddivisione in due filoni, vale a dire la certificazione di organizzazione e la certificazione di prodotto. Si è inoltre avuto modo di esaminare la tematica dei marchi ambientali sviluppati negli anni da vari Stati Europei e dall’Unione Europea stessa per poi concludere nuovamente con un’analisi maggiormente approfondita dei CAM esistenti e di quelli in fase di approvazione, evidenziando l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei capitolati di gara criteri base obbligatori e di poter prevedere invece dei criteri premianti nell’ambito della valutazione delle offerte.
Proprio su quest’ultimo punto si è concretizzato il “passaggio di testimone” tra la relazione di Daniele Pernigotti e quella di Vittorio Miniero (avvocato amministrativista e fondatore della società di consulenza e formazione Appaltiamo), il quale si è soffermato sull’approfondimento delle tematiche connesse ai criteri di aggiudicazione nel nuovo codice degli appalti e nelle Linee Guida dell’ANAC.
Vittorio Miniero ha innanzitutto evidenziato come, di fronte ad una Unione Europea che spinge per fare in modo che gli affidamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni si basassino in particolare su elementi qualitativi piuttosto che economici, il nostro Paese abbia nuovamente voluto nuovamente prevedere la possibilità di aggiudicare determinati lavori, servizi e forniture attraverso il criterio del prezzo più basso: tutto ciò in contrasto con l’idea sottostante al nuovo criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, a mente del quale la Pubblica Amministrazione – in fase di acquisto di lavori, servizi e forniture – non dovrebbe badare esclusivamente al risparmio sui costi, ma dovrebbe anche considerare la qualità di ciò che viene acquistato.
La relazione è poi proseguita con un breve ma importante inciso in merito all’importanza per la stazione appaltante di definire, nella predisposizione degli atti di gara, gli obiettivi che intende perseguire e l’importanza che intende attribuire a ciascuno di essi, operazione che risulta essenziale anche per la determinazione – nell’ambito della valutazione delle offerte – dei criteri di valutazione e dei criteri motivazionali.
Dopo tali osservazioni di ordine generale, l’approfondimento sull’offerta economicamente più vantaggiosa ha interessato elementi maggiormente “tecnici”, essendo stati esaminati argomenti come le soglie di sbarramento (da considerarsi sia con riferimento ai singoli criteri di valutazione individuati sia con riferimento all’intera offerta tecnica) e come la riparametrazione dei punteggi relativi all’offerta tecnica, ciò al fine di soppesare vantaggi e svantaggi delle diverse modalità operative che le stazioni appaltanti possono impiegare nella valutazione delle offerte tecniche.
Trattando di offerta economicamente più vantaggiosa, si sono poi esaminati i metodi di valutazione tanto delle offerte tecniche (rinviando alla sessione pomeridiana per un maggiore approfondimento del metodo di valutazione mediante il confronto a coppie) quanto di quelle economiche. In merito a questo ultimo elemento si è discusso su quale possa essere la c.d. “formula matematica ideale” al fine di attribuire il punteggio relativo alla parte economica delle offerte, attraverso l’analisi delle diverse conseguenze che possono derivare dalla scelta di una formula piuttosto che di un’altra. Da tale esame è emerso che la formula c.d. “non lineare” richiamata da ANAC nelle Linee Guida n. 2 potrebbe essere il giusto compromesso per attribuire un peso effettivamente preponderante (come l’Europa tenta di insegnarci) alla qualità.
La sessione mattutina del seminario si è quindi chiusa con l’analisi degli articoli del D.Lgs. 50/2016 delle Linee Guida n. di ANAC che dispongono in materia di criteri ambientali minimi, soprattutto per quanto concerne il loro rapporto con la valutazione delle offerte tecniche nell’ambito della nuova offerta economicamente più vantaggiosa.
Dopo la pausa dedicata al pranzo che comunque è stata ulteriore occasione di scambio di opinioni sui temi trattati tra i relatori e i partecipanti, il seminario ha ripreso con i lavori pomeridiani che, come da programma, hanno avuto ad oggetto una piacevole quanto efficace esercitazione pratica sul metodo del confronto a coppie per la valutazione delle offerte tecniche. Immaginando di vestire i panni di una commissione di gara che dovesse procedere all’acquisto di apparecchi telefonici, i partecipanti hanno potuto apprendere le tecniche di applicazione di questo metodo, del quale se ne sono sottolineati i possibili vantaggi che le stazioni appaltanti potrebbero trarne dal suo utilizzo.
Si è quindi conclusa tra la soddisfazione dei relatori e dei partecipanti una giornata intensa ma che comunque ha dato ottimi spunti di riflessione e che ha contribuito a sensibilizzare ulteriormente imprese e pubbliche amministrazioni sull’importanza che la qualità e le tematiche ambientali rivestono ormai nel mercato degli appalti verdi.
La collaborazione tra Appaltiamo ed Aequilibria, peraltro, porterà nel prossimo futuro alla riedizione del seminario, in nuove sedi e con interessanti aggiornamenti sia nel format che nei contenuti. Per ulteriori informazioni in merito visitate la sezione del sito dedicata ai corsi organizzati da Appaltiamo.